Il Giardino all'ingleseUna rara Criptomeria dal curioso Platanus x Acerifolia Due Esemplari di Un Gigantesco cedro dell'atlante (40m) Nella parte a valle del parco si estende il Giardino all’inglese del XIX secolo. La sua forma attuale, con il grande prato delimitato da un viale per il giro delle carrozze, era già in essere nel 1836, quando la proprietà era ancora dei Cittadella, mentre la piantagione di alberi d’altofusto è da riferirsi invece all’intervento della famiglia Schwartze-Grabau. Per la sapiente sistemazione di tali piante non è da escludere l’influenza di Edouard André, noto architetto paesaggista parigino al quale era stata commissionata da Wilhelm Hüffer e da sua moglie Costanza Grabau, nel 1872, la risistemazione del giardino della adiacente Villa Diodati. Questo giardino botanico, si estende su entrambi i lati del prato centrale ed ospita una rara collezione di alberi giganti e piante esotiche provenienti da tutto il mondo. Caratteristica del giardino all’inglese è la disposizione casuale, in modo che ogni albero appaia nato naturalmente.Ogni dettaglio di questo giardino fu invece attentamente studiato e pianificato, dagli alberi che nascondono angoli innaturali e sentieri, a quelli che schermano i confini del giardino, alle ombreggiate piazzole con panchine per riposarsi.... La visita può essere completata effettuando un giro più lungo che passa attraverso il bosco, costeggiando a sinistra il bosco di bambù gigante, subito dietro il teatro di verzura, proseguendo verso l’uscita laterale ovest, con il suo splendido cancello, detto il “cancello rosso” essendo decorato con mosaici e ricchi motivi architettonici di pietra lavorata e cotto. Proseguendo attraverso i sentieri ombreggiati verso il prato centrale, si lascia alla propria destra la “montagnola”, circondata da un sentiero che risalendola consente di arrivare alla sua sommità e costituisce un’attrattiva per i bambini e una curiosità per gli adulti, essendo sorta a seguito degli scavi effettuati anticamente alla ricerca della famosa” gallina dalle uova d’oro”, che una leggenda di origine Etrusca, tramandata dai contadini che vivevano da generazioni nella chiusa, vuole sia stata nascosta proprio in questa Villa. Michelia Figo, Pianta assai rara, ne esiste solo un altro
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