Stemma della Villa Grabau



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Cenni storici

Iscrizione Associazione dimore storiche italiane

L'iscrizione è avvenuta nel marzo 1999,
a cura di una Commissione Giudicante
presieduta dalla Regione Toscana,
su iniziativa dell’Associazione delle
Dimore Storiche Italiane

Al piano terreno, la prima rampa della scala principale in pietra di Matraia venne spostata dal salone centrale verso ovest, così da ottenere un ingresso separato. Il grande loggiato a sud venne chiuso con serramenti vetrati e tende in stile "Trompe l'oeil" furono dipinte sui muri, insieme ad affreschi con figure di ninfe danzanti e disegni geometrici di gusto neoclassico. Il "Salone dei finti tendaggi" così ricavato, è riuscito ad ingannare anche occhi esperti attraverso gli anni per il realismo con cui è stato così magistralmente dipinto.

L'unico ambiente a rimanere inalterato dal seicento, con i suoi affreschi originari, fu la piccola Cappella adiacente la sala principale a nord. Al primo piano, i soffitti a cassettone furono "incannicciati", poi intonacati e quindi dipinti insieme alle pareti con affreschi dai colori vivaci e ispirati dal medesimo gusto classicheggiante.

Il tetto originale a capanna assunse l'attuale forma a padiglione, mentre il bell'orologio, eseguito nel 1780 a probabile coronamento della facciata, fu trasferito nella Villa Orsetti a Palaiola. Una fila di busti di marmo venne collocata sul parapetto della gronda per fare bella mostra di sè verso il cancello principale.

Nel 1868 la villa fu acquistata dal ricco banchiere tedesco Rodolfo Schwartze, quale dono alla moglie Carolina Grabau, per consentirle di vivere vicina alla sorella Costanza, sposata con il Barone Wilhelm Hüffer, che aveva acquistato l'adiacente Villa Diodati, ed al fratello Carlo Luigi Grabau, detto Ludovico, che abitava nella villa di Palmata ed era uno stimato pittore della cerchia dei "Macchiaioli".

Il padre di costoro, Carlo Grabau, di nobili origini tedesche, nato ad Amburgo nel 1784, si era trasferito a Livorno come Console Generale delle Città Anseatiche del Mare del Nord presso il Granduca di Toscana ed aveva sposato Enrichetta Inghirami, patrizia Volterrana.

Gli Schwartze non ebbero figli, e la villa fu ereditata dal nipote di Carolina, Marcello Grabau sposato con Francesca Cenami Spada, patrizia Lucchese. Passò quindi al loro figlio Ludovico e da quest'ultimo ai suoi figli, gli attuali proprietari Francesca e Federico Grabau.

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