La LimonaiaOgni inverno più di 100 piante di limoni di tutto il parco vengono ricoverate nella Limonaia. Questa straordinaria costruzione è caratterizzata da un'architettura di grande rilievo con sette portali di accesso e altrettante aperture ovali, marcatamente bugnate.
Le sue porte di legno di solito vengono lasciate aperte durante il giorno, sia per ventilare che per dare luce, per poi venire chiuse alla sera per proteggere le piante dal freddo. All'interno troviamo una fontana a muro dalla quale l'acqua sgorgava attraverso una testa in marmo di notevole fattura, raffigurante Bacco coronato da pampini, grappoli d'uva e fiori. Ogni singola pianta di limone trova la propria dislocazione seguendo la numerazione contenuta su di una piccola tavolozza, dipinta all'epoca, per segnare la disposizione di ciascuna conca. Esiste un'altra serra che ogni inverno ospita i fiori del parco che vengono qui immagazzinati fino alla primavera, mentre un tempo consentiva anche la produzione di primizie per la mensa e rispondeva alla necessità di rinnovamento delle aiuole con semine precoci di piante annuali. E' un lungo edificio rettangolare con facciata a vetri ed è indicata nel contratto di compravendita del 1868 come "un fabbricato con stufe". Alla sua destra, addossata al muro di cinta, notiamo una struttura leggera, originariamente coperta, realizzata ad irregolari blocchi di tufo intorno a tre vasche semicircolari e destinata probabilmente ad ambientare varietà esotiche o delicate, piante acquatiche e da giardino roccioso. Questi arredi, funzionali sia alla manutenzione che all'arricchimento del giardino di specie rare e costose, sono legati all'interesse botanico dell'epoca verso una flora inconsueta. La nascita di un collezionismo qualificato, caratterizzato da una competitiva "caccia alla rarità", conferma l'importanza che si attribuiva all'abbellimento del giardino, inteso come affermazione di prestigio.
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